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Original Lyrics
Ed Alcione volò
sul mare
e tempesta placò
da pietà animata
e cercando nell'onda
lo vide
senza ali
spezzata speranza
dall'acqua rapita
Ed il vento d'Oriente
smise
il suo fragore
e muto, stupito
rimase a sentir
l'animale smarrito
come miracolato
che risorto in Alcione
con lei vola di nuovo
nel cielo infinito
Ed Alcione creò
il suo nido
di spuma leggera
e le nubi e le stelle
se ne stanno a guardare
senza tempo e per sempre
due Alcioni volare
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3. |
Gli uccelli
04:57
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4. |
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Ehi, Cioccolata
strega o fata, ma chi sei?
Spettinata,
tu guardiana dei sogni miei
e dei voli che io fantastico
insieme a te,
maga,
bambina,
tu rosa selvatica armata di spina
Ahi, non parliamo più
di quelle volte che
ho perso il sentiero
e poi c'era l'Uomo Nero
e tu l'hai gabbato, il fesso,
c'è rimasto fregato,
Lupa,
tu scansi i principi azzurri
tra la forra e i calanchi
Sai, mi hanno detto
che un demonio sei
brutto e peloso,
ma io vedo gli occhi miei
dentro ai tuoi,
Cioccolata,
specchio di una Me rovesciata,
guitta, insolente,
che parla alle bestie
e non piace alla gente
Dei gran dottori
van dicendo a monti e mari
che Cioccolata è nevrotica patentata,
presuntuosa senza pudore,
una sghemba un po' "particolare"
perché ascolta il mio cuore
ed insiste: "su prova a cantare!"
"Ehi Cioccolata,
ma sei pazza? Che vuoi?
Mica farla stonare?
E sbertucciare,
puntualmente eccepire
da chi lunga la sa?
Ehi Cioccolata,
ma che dici non sai
che è un'offesa imparare soli,
senza sapere già da prima
com'è che accidenti si fa?"
E poi
l'oltraggio è riuscire anche
una nota sull'altra
a coltivare
io non dico giardini,
ma di musica un fiore!
"Ehi, Cioccolata
ma sei pazza? Che vuoi?
Mica farla sbagliare
senza "imprimatur"
di chi - occhiali sul naso -
molto sa ma non fa?
Ehi Cioccolata,
ma che dici? Non sai
che è un delitto osare
senza sapere già da ieri
com'è che andrà a finire?"
E lei se ne vola lontano al largo,
tra tempesta e baleno,
piccola vela di carta nell'onda
controvento al sereno.
Nella mia ombra
Cioccolata gioca
con piovre e murene
e ha ragione sempre lei:
una canzone non è un gioiello,
carne viva per il macello
da smerciare,
ma un messaggio in bottiglia
che desidera il mare
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5. |
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Original poem: "Me son vissuo" (Biagio Marin)
Me son vissuo
favelando coi nuoli
barche lontan dai moli
su l'urizonte de veluo
E son vissuo sognando
isole e rade
di là dal mar più grando
el mar senza strade
Cussì son arivao
ai cunfini del mundo
di là del mar profondo
sempre e solo sognao
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6. |
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7. |
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Original poem "Anemone" (Andreas Moser, taken from "Niemandgesaeng". Niemansgesang 13.3.)
Niemand riecht an Anemonen,
Ohne dass ihr Duft die Seele weckt,
Angehaucht vom Heimweh, das in ihnen steckt.
Reine Purpurwasser wohnen
Nah am Wind, der deren Atem ist,
hier, wo aller Geist zu Morgentau zerfliesst.
Hier, auf meiner Insel werde
Ich, mich weiter suchend, andre finden,
langsam meinen neuen Leben an sie binden.
Hier, zurueck auf eigner Erde
Schaue ich voraus, denn da gehoeren
alle Traeume hin, da wird mich niemand stoeren.
Alles habe ich verloren,
neue Wege enden mit Verstand,
Alte Wege fuehren mich ins Niemandsland.
Doch ich werde neu geboren
Mit Gefuehl, weil niemand zu mir her
kommt und wartet, wartet auf mich auf dem Meer.
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8. |
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(Original lyrics)
Ed Alcione volò
sul mare
e tempesta placò
da pietà animata
e cercando nell'onda
lo vide
senza ali
spezzata speranza
dall'acqua rapita
Ed il vento d'Oriente
smise
il suo fragore
e muto, stupito
rimase a sentir
l'animale smarrito
come miracolato
che risorto in Alcione
con lei vola di nuovo
nel cielo infinito
Ed Alcione creò
il suo nido
di spuma leggera
e le nubi e le stelle
se ne stanno a guardare
senza tempo e per sempre
due Alcioni volare
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Ehi, Cioccolata
strega o fata, ma chi sei?
Spettinata,
tu guardiana dei sogni miei
e dei voli che io fantastico
insieme a te,
maga,
bambina,
tu rosa selvatica armata di spina
Ahi, non parliamo più
di quelle volte che
ho perso il sentiero
e poi c'era l'Uomo Nero
e tu l'hai gabbato, il fesso,
c'è rimasto fregato,
Lupa,
tu scansi i principi azzurri
tra la forra e i calanchi
Sai, mi hanno detto
che un demonio sei
brutto e peloso,
ma io vedo gli occhi miei
dentro ai tuoi,
Cioccolata,
specchio di una Me rovesciata,
guitta, insolente,
che parla alle bestie
e non piace alla gente
Dei gran dottori
van dicendo a monti e mari
che Cioccolata è nevrotica patentata,
presuntuosa senza pudore,
una sghemba un po' "particolare"
perché ascolta il mio cuore
ed insiste: "su prova a cantare!"
"Ehi Cioccolata,
ma sei pazza? Che vuoi?
Mica farla stonare?
E sbertucciare,
puntualmente eccepire
da chi lunga la sa?
Ehi Cioccolata,
ma che dici non sai
che è un'offesa imparare soli,
senza sapere già da prima
com'è che accidenti si fa?"
E poi
l'oltraggio è riuscire anche
una nota sull'altra
a coltivare
io non dico giardini,
ma di musica un fiore!
"Ehi, Cioccolata
ma sei pazza? Che vuoi?
Mica farla sbagliare
senza "imprimatur"
di chi - occhiali sul naso -
molto sa ma non fa?
Ehi Cioccolata,
ma che dici? Non sai
che è un delitto osare
senza sapere già da ieri
com'è che andrà a finire?"
E lei se ne vola lontano al largo,
tra tempesta e baleno,
piccola vela di carta nell'onda
controvento a nessuno
Nella mia ombra
Cioccolata gioca
con piovre e murene
e ha ragione sempre lei:
una canzone non è un orpello,
carne viva per il macello
da smerciare,
ma un messaggio in bottiglia
che desidera il mare
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Caterina Fiorentini Trieste, Italy
Born in Udine in 1970, Caterina lives in Trieste and is married with Giorgio.
Composer and songwriter, vocalist and
instrumentalist (she is a pianist, an accordionist and a vocalist), she calls herself as a "cantastorie". She is a musician, but also merges music with other arts, such as storytelling, video making, sketching and painting.
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